Bargnolino scientifico ed altre ricette, come farlo

Pruno spino per il bargnolino scientifico
Pruno spino per preparare il bargnolino scientifico

Cos’è il bargnolino scientifico? In passato avevo già pubblicato la ricetta del bargnolino tradizionale piacentino. Quest’anno, ispirato dal “Limoncello scientifico” di Dario Bressanini (qui qualche suo interessante libro!), ho voluto fare un esperimento e cercato di applicare il metodo scientifico a questo interessante liquore. Vediamo come fare un bargnolino scientifico!

Una nota sulla raccolta

Il pruno spino, che qui viene chiamto bargnolo, a seconda dell’annata, può iniziare a maturare tra la fine di settembre e la fine di ottobre. Raggiunge la piena maturazione in circa un mese e quindi è pronto tra la fine di ottobre e la fine di novembre. Secondo la tradizione, però, andrebbe raccolto dopo la prima gelata!

L’effetto del gelo è importante per ammorbidire la polpa e renderla più facile da macerare.

Purtroppo, però, col mutamento climatico le gelate non arrivano più od arrivano quando ormai il bargnolo è completamente appassito e quindi ormai inutile!

Per ovviare a questo problema è possibile raccogliere le bacche di pruno spino quando sono perfettamente mature e poi metterle nel congelatore per qualche ora, poi estrarle e lasciarle scongelare. Non è proprio la stessa cosa, simulare perfettamente una gelata non è facile, ma ci si può accontentare.

Bargnolino scientifico, la ricetta!

La ricetta originale del limoncello scientifico prevedeva 40 grammi di bucce di limone su 100 grammi di alcool. Le bacche, però, sono leggermente succose e quindi con la stessa dose si diluirebbe l’alcool diminuendone la capacità di estrazione degli aromi. Ho quindi adattato le dosi in modo da avere circa 33/35 grammi di bacche per 100 grammi di alcool.

Dato che l’acool pesa circa 790 grammi per litro, ecco le dosi un litro di alcool:

  • alcool 95°: una bottiglia da un litro.
  • bacche di pruno spino: 260/280 grammi.
  • zucchero: 350-400 grammi a seconda dei gusti.
  • 3 chiodi di garofano
  • una scorzetta di limone

Per il taglio: secondo la ricetta piacentina, il taglio si effettua col vino, secondo altre tradizioni e le ricette commerciali prevedono il taglio con l’acqua. Per un litro d’alcool si possono usare:

oppure:

  • 750 grammi di acqua.

Preparazione

Si mettono le bacche* in un contenitore di capacità adeguata (indicativamente 1,5/2 litri) e si aggiunge l’alcool. Si chiude ermeticamente il vaso e lo si ripone in un luogo buio e caldo per 5 giorni. Attenzione alla luce! Se prende luce, il liquore assumerà un colore marrone perdendo il suo caratteristico rosso brillante!

Passato il tempo di macerazione, si tolgono le bacche e si aggiunge lo zucchero ed il liquido di taglio (io preferisco il vino, ma è questione di gusti), si mescola fino al completo scioglimento dello zucchero e poi si procede direttamente all’imbottigliamento.

Con le dosi indicata si ottengono poco meno di 2 litri di liquore, quindi 3 bottiglie da mezzo litro (io adoro quelle richiudibili) più un bel paio di bicchieri…

Lasciare riposare per un paio di settimane ed il bargnolino sarà pronto da bere!

*i più pazienti possono praticare una leggera incisione sulle bucce per agevolare la penetrazione dell’alcool…

Chi invece preferisse la ricetta tradizionale, la trova qui: Bargnolino ed altri infusi alcolici, la ricetta per prepararli