L’ esperimento, episodio cumulativo ( -8 -7 -6 -5 )

Minibungalow 'Type C' - sede dell' esperimento
Minibungalow ‘Type C’ – sede dell’ esperimento

È passato un mese da quando ho pubblicato l’ultimo aggiornamento sull’evoluzione dell’ esperimento. Questo, però, non significa che nel frattempo non sia andato avanti coi lavori: semplicemente, mi sono reso conto, molto del lavoro preliminare è talmente teorico e vago da non meritare di essere trattato passo per passo.

A questo va aggiunto che, incredibilmente, ho anche una vita privata ed un lavoro reale da proseguire e che quindi, talvolta, non trovo il tempo di scrivere quello che sto combinando. Ecco, quindi, perché scrivere un episodio cumulativo sull’evoluzione dell’esperimento.

L’esperimento, episodio -8

Subito dopo aver pubblicato l’episodio -9, la mia prima occupazione è stata quella di ri-controllare il progetto, in particolar maniera il computo dei materiali ed, a maggior ragione, la lista degli attrezzi necessari: sebbene il mio laboratorio sia discretamente attrezzato, ho ritenuto opportuno, prima d’iniziare il lavoro vero e proprio, essere certo di avere tutti gli attrezzi necessari. Mio malgrado, mi sono reso conto di essere privo di due attrezzi vitali:

Groppinatrice pneumatica
Groppinatrice pneumatica

Il primo dei due attrezzi che mi mancavano era una sparachiodi (groppinatrice – spillatrice) pneumatica: parte della struttura e l’intero rivestimento del mini-bungalow richiede di essere fissata con chiodi. In particolar maniera, il rivestimento del tetto e delle superfici esterne ed interne delle pareti, sono realizzati con perline di abete grezzo spesse 25mm: si tratta di quasi 100 metri quadri di rivestimenti, quindi di qualche migliaio di chiodi. Piantarli a mano richiede troppo tempo, troppa fatica e comporta la possibilità di commettere più errori. Visto il basso costo d’acquisto di queste macchine (meno di 50€), ho preferito prenderne una ed evitare di incorrere in nessuno di questi imprevisti.

Sega a nastro Fox
Sega a nastro Fox

L’altro attrezzo di cui ero ancora privo era una sega a nastro (bindella) con un’altezza di taglio sufficiente a farvi passare i listelli (80×60 mm) che costituiscono il telaio del mini-bungalow. Sono molto pignolo nella scelta degli attrezzi, specialmente riguardo quelli non particolarmente economici, destinati a durare più della realizzazione di un singolo progetto. La mia scelta è caduta su di un prodotto italiano, la sega a nastro F28-186 della Fox, che si presenta solida, robusta, pesante e risulta precisa. La precisione è importante, perchè questa macchina servirà ad intestare tutti gli incastri del telaio del min-bungalow.

L’ esperimento, episodio -7

Trovati gli attrezzi mancanti, non avevo altro da fare che procurarmi il materiale, giusto?

Sbagliato! Prima di pensare al materiale era importante pensare ad un luogo in cui costruire gli elementi che costituiscono il mini-bungalow… ora, visto che questi ha una dimensione massima di 3×4 metri, ho pensato di poter utilizzare una vecchia cascina di cui dispongo. Peccato che non la utilizzavo da più di 10 anni e che nel frattempo i piccioni l’hanno letteralmente rivestita di guano:

Cascina con cacca di piccione
Cascina con cacca di piccione

Ci sono voluti un paio di giorni di scavi e tanti sacchetti di plastica per pulire il locale e questo è uno dei motivi per cui non ho scritto nulla riguardo a quest’esperienza.

L’ esperimento, episodio -6

Bene, dopo i giorni di cacca di cui qui sopra, finalmente è venuto il momento di prendere il materiale. Sembra un evento insignificante, ma vista la mole di materiale necessario ed il mezzo di cui dispongo per questo genere di operazione, c’è voluto il suo bel tempo:

La legna per il bungalow
La legna per il bungalow

Due viaggi per il telaio, due viaggi per i rivestimenti, un paio di giorni per scaricare la legna in un posto sicuro (la cascina) ed intanto il tempo è passato. E di scrivere non c’è stato né tempo, né voglia, né nulla d’importante da dire…

L’ esperimento, episodio -5

E finalmente si giunge ad oggi, in cui per raccontare lo stato attuale bastano solo due righe per chiudere il quadro: ora c’è il luogo in cui lavorare, il materiale e gli attrezzi. La giornata è trascorsa velocemente, semplicemente prendendo misure e tracciando le linee preliminari da cui ricavare gli incastri e le varie parti. Mi verrebbe da pensare che ci sia tutto per iniziare a raccontare l’ esperimento vero e proprio, forse anche ad iniziare coi lavori, però ho a disposizione ancora 5 episodi preliminari, quelli col numero negativo, devo pensare bene a come sfruttarli.